Brevissimo spettacolo della durata di 15 minuti.
Un breve e spiazzante urlo ovattato, il delicato tentativo di esprimere a parole, per iscritto, ferite laceranti, furti non risarcibili e difficilmente quantificabili.
La storia si svolge di notte, in una stazione dei carabinieri di una grande città dove il brigadiere di servizio raccoglie l’insolita denuncia di una donna che racconta di essere stata derubata di tutti i suoi sogni.
Il carabiniere, fedele al suo ruolo, concreto e ligio al dovere, riporta, senza scomporsi, nel verbale relativo al furto la testimonianza a tratti surreale della protagonista. Il linguaggio burocratico e giudiziario del brigadiere si oppone alle parole della donna che continua a parlare di amore, carezze e sogni rubati.
La figura della ragazza visibilmente turbata contrasta con quella serena e quasi comica del brigadiere in una conversazione dai caratteri sibillini che sembra svolgersi su due piani differenti e nella totale incomprensione dei personaggi e che ha come unico testimone un pesce rosso…
Le musiche
- Preludio n. 2 in Do# min – George Gershwin
- Le onde- Ludovico Einaudi
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SCHEDA TECNICA DELLO SPETTACOLO
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Titolo: L’amore è troppo generico
Autore: Libero adattamento dal corto cinematografico “Piccole cose di valore non quantificabile”
Regia: Katapult
Nr. Attori: 2
Nr. Tecnici: 1
Durata: 15 minuti, senza intervallo
Esigenze di rappresentazione:
spettacolo rappresentabile sia al chiuso che in spazi aperti, purché vi sia la possibilità di oscuramento, si possa recitare a viva voce e non ci sia movimento di spettatori e/o passanti a spettacolo iniziato.
Esigenze tecniche:
:: SPAZIO SCENICO: palcoscenico di superficie minima 16.
:: SUONO: possibilità di riprodurre da CD.
:: LUCI: Possibilità di posizionare fari sopra, davanti ed ai lati dello spazio scenico.
Tempi di montaggio:
1 ora compreso montaggio sistema luci.
Tempi di smontaggio:
1/2 ora compreso smontaggio sistema luci.
Note:
Per le scuole medie e per un pubblico adulto. Senza limitazione di numero di spettatori.